mercoledì 26 settembre 2012

ANGOLA: IL GIORNO DI EDUARDO DOS SANTOS


E' oggi il grande giorno dell'investitura ufficiale del "nuovo" presidente dell'Angola, Josè Eduardo Dos Santos e del suo vice presidente, Manuel Vicente, già direttore generale della petrolifera locale, la Sonangol, e poi Ministro per lo sviluppo economico. 

Capolista e numero due del Partito MPLA, Movimento Politico per la Liberazione dell'Angola, i due uomini saranno investiti oggi ufficialmente dei loro nuovi incarichi.

Al potere da 32 anni, Dos Santos oggi è per la prima volta "presidente eletto" e la cerimonia per ribadire il concetto si prefigura fastosa. 

La popolazione tutta è invitata a recarsi in fine mattinata in Piazza della Repubblica, adiacente al rinnovato mausoleo in onore del primo presidente dell'Angola, durato in carica solo 4 anni, Agostinho Neto.

I preparativi sono stati frenetici in questi ultimi giorni, quando squadre di operai cinesi e angolani sono state inviate a riparare le strade che conducono alla Piazza e al maestoso mausoleo, una sorta di missile che si leva alto verso il cielo circondato da giardini e gradinate che oggi si riempiranno degli eserciti in parata dell'Angola e dei Paesi della Sadc, la Comunità per lo Sviluppo dell'Africa del Sud, che comprende 15 Paesi dell'Africa australe e meridionale. 

La giornata delle vanità del nuovo presidente si è aperta con una sorpresa annunciata solo nel tardo pomeriggio di ieri. Oggi è per l'Angola dia de "tolerância de ponto" che sostanzialmente significa, giorno di festa in cui il Presidente ha esonerato tutti dall'andare al lavoro.

La tardiva decisione ha provocato non pochi disguidi nella mattinata di oggi, con bambini che sono andati a scuola e hanno trovato le porte chiuse, giovani che hanno tentato di prendere mezzi pubblici e non li hanno trovati, uffici che hanno aperto e poi chiuso. 

Decidere per tutti, usare la città come il proprio personale parco divertimenti, chiudere strade, pulire facciate in fretta e furia, sono cose che ricordano molto altri Paesi e altri anniversari di persone che stavano sulla scena da moltissimi anni.

Da stamane poi la radio non fa che ricordare le gesta dell'uomo che sta per essere investito Presidente eletto dell'Angola con più del 71% dei voti. Fra le altre cose ricordano dai microfoni, Dos Santos è nato nel 1942 nel quartiere di Sambizanga, ai margini della capitale. Un quartiere tristemente noto fino a qualche anno fa per l'estremo degrado e l'eccessiva pericolosità causata dalla presenza di banditi e criminali. 


Oggi il quartieri si sta riscattando, alcune belle realtà stanno nascendo fra le sue strade di fango, come quella della Casa de Accolhimento para meninos  de Rua Magone-Margarida, dei padri salesiani, ma la realtà di Sambizanga è lontana migliaia di chilometri e anni luce da quella della Luanda che cresce, che si accende di lampioni sul lungomare, che brinda e festeggia sulla Marginal l'elezione di un uomo che sta cambiando il volto dell'Angola. 

A Sambizanga oggi non si festeggia niente, perchè come ogni giorno si combatte per non prendere la febbre tifoide, per non vedere i propri bambini morire di fronte al Posto de Saude che non ti "attende" in quanto non puoi pagare la visita e la lastra, perché hai il fango che entra nella baracca.

Mi domando come si possa dimenticare il luogo da cui si proviene, come si possa festeggiare un giorno così importante lontano dalla propria gente, come si possa credere allo slogan "distribuir melhor" se dopo 32 anni al potere la strada dove si è nati è ancora una fogna a cielo aperto dove la gente si ammala e nessuno se accorge. 

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