Ogni sabato e domenica la baia di Luanda, sin dalle prime ore del mattino, si anima di saettanti puntini bianchi che, bordo dopo bordo, solcano le sue acque fino a pomeriggio inoltrato.
Sono le vele di molti Optimist, di qualche Laser, 420 e 470, condotti abilmente da un centinaio di bambini. Sono tutti "meninos" dei quartieri poveri che circondano la zona della Ilha di Luanda, una lunga striscia di terra che chiude da un lato la baia della capitale.
All'inizio della Ilha si trova il CNIL, Club Nautico della Ilha di Luanda. Il Club, nato nel 1924 come Istituzione di pubblica utilità, con il nome Club Desportivo Nun'Alvarez, ha lasciato nel 1979 questo nome, legato al colonialismo, per diventare il Clube Nautico da Ilha de Luanda.
Oggi il CNIL sta dando la possibilità, a 130 bambini nella vela e a 60 nel canottaggio, di praticare gratis uno sport come la vela e la canoa e di poter magari un giorno competere a livello internazionale in queste straordinarie discipline sportive.
Il responsabile della sezione Vela, Alfonso Mateus, dal 2008 prepara questi bambini ad affrontare il mare. "Vengono qui presto e restano al club tutto il giorno - racconta Mateus - spesso i loro genitori non sanno neanche che sono qui, è il nostro modo di toglierli dalla strada". Il progetto supportato interamente dal CNIL, ha già portato molti di questi bambini a partecipare a competizioni locali.
L'obiettivo, spiega il responsabile della sezione Vela "è quello di incentivare i bambini a praticare la vela nelle discipline di regata classe Optimist, Laser, 420 e 470".
Ciò di cui ha bisogno ora il CNIL per portare avanti il progetto e aiutare i bambini dei quartieri poveri intorno alla Ilhia a trovare qualcosa di costruttivo con cui trascorrere la giornata, è di trovare qualche sponsor che creda nell'iniziativa.
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