Luanda - 15 DIC. Se in Libia la libertà di stampa fino al 17 marzo 2011, data dell'avvio della missione Nato, era un'eresia, in Angola è motivo di dibattito pubblico. Se ne è parlato nella Conferenza su "Il diritto del cittadino alla partecipazione nella vita pubblica", svoltosi a Luanda questa settimana.
In Libia era vietato anche solo pronunciare la parola "libertà" associata a stampa, in Angola è diverso. Qui si organizzano convegni sulla "libertade de imprensa" e la stampa, on line e cartacea, riporta le considerazioni di giornalisti, come Ismael Mateus che, con tanto di foto sul giornale, afferma "siamo lontani dall'aver raggiunto un livello soddisfacente di libertà". Secondo Mateus la libertà di stampa presuppone il diritto dei cittadini ad essere informati e non solo quello del giornalista ad informare liberamente.
L'incontro sulla libertà di stampa, pacato nei toni pubblici, ha poi suscitato un vespaio on line, dove cittadini anonimi che si firmano "za za" o "zuca com orguglho", scagliano anatemi contro quella che definiscono una "dittatura". Altri scrivono "amicizia, fraternità, libertà?" seguito da un "ah aha ah ah ah aha ah!!!", una grande bella ricca risata.
Rimane da considerare la presenza di una stampa attiva, vivace e a volte anche molto critica.
Rimane da considerare la presenza di una stampa attiva, vivace e a volte anche molto critica.
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