giovedì 18 ottobre 2012

Continua la lotta contro le mine terrestri in Angola



Vaste aree della Provincia di Kuando Kubango in Angola sono libere dalle mine. Persone, beni e infrastrutture possono riprendere a circolare e a essere costruite in quell'area. 

E' la notizia del giorno in un Paese che a dieci anni dalla fine della guerra civile ancora vive l'incubo della presenza di mine sul suo territorio. A darla è la Commissione Nazionale Interministeriale di Sminamento e Assistenza Umanitaria creata nel 2001 per coordinare il processo di sminamento del Paese.

Questa notizia riporta alla ribalta un problema che, in una nazione in grande crescita come l'Angola, è ancora tutto da risolvere.  


Il numero delle mine antiuomo e anticarro presenti sul territorio è così grande che è anche difficile solo da dire o immaginare. Si tratta di circa 15 milioni ed è frutto di un passato disastroso fatto di trent'anni di guerra civile e di decenni di colonizzazione portoghese.


Gli sforzi messi in campo sia a livello governativo che internazionale sono stati e sono notevoli, ma il problema è ancora grave e le sue conseguenze si vedono ogni giorno per le strade dell'Angola, tanti uomini e donne senza un'arto inferiore. 


Secondo i dati dell'Undp (United Nations Development Programme) dal 2008 al 2011 sono più di 870 i milioni di metri quadrati di terreno bonificati e circa 1000 gli specialisti in sminamento formati negli ultimi anni che, sempre dal 2008, hanno contribuito a ripulire il Paese da 297.000 mine antiuomo, da circa 10.000 mine anticarro e da 491.000 altri ordigni inesplosi. 

Bruscolini rispetto al problema generale che non ha lasciato priva di conseguenze la popolazione. Sono più di 80.000, sempre secondo i dati dell'Undp, gli angolani che sono stati feriti o uccisi dalle mine terrestri dall'inizio della guerra civile angolana nel 1975. 

Fra i Programmi volti a risolvere il problema delle mine in Angola, merita di essere citato quello da 4,5 milioni di dollari, finito nel 2011 e sostenuto da Undp, Italia, Giappone e Svezia che andava sotto il nome di Mine Action Capacity Development Project. 

1 commento:

  1. Non dovrebbero esserci mappe strategiche dei posti dove sono state messe le mine? Se vi sono i reponsabili dovrebbero rilasciarle ed andare anche a rimuoverle e disinnescarle.
    I porci vanno presi a bastonate quando non si muovono.

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