giovedì 19 aprile 2012

Intervista in esclusiva con il Ministro degli Interni in visita in Angola

Africa in primo piano per il Ministro degli Interni, Annamaria Cancellieri, che dallo scorso 17 aprile è stata prima in Sud Africa, per una visita di lavoro e poi in Angola, dove ha firmato un accordo bilaterale in materia di ordine pubblico e sicurezza. Atterrata il 18 sera a Luanda il Ministro è stata ricevuta dall'Ambasciatore italiano in Angola, Giuseppe Mistretta, e da una rappresentanza della comunità italiana presente nel Paese africano prevalentemente per motivi di lavoro.




Sotto lo stesso cielo plumbeo che ha accolto il Ministro italiano, è atterrato nella mattinata di giovedì a Luanda anche il Presidente della Commissione europea, José Barroso, nell’ambito di una visita per rilanciare le relazioni fra Ue e Angola.
Si tratta di una prima volta in Angola, Paese uscito da una lunga guerra civile solo nel 2002, tanto per il Ministro Cancellieri, che per il Presidente della Commissione europea.
“L’Angola è una Nazione sempre più importante per l’Africa e di conseguenza anche per l’Europa, la presenza di Barroso a Luanda ne è la riprova”. Lo ha affermato il Ministro degli Interni italiano a latere dell’incontro con il Ministro degli Interni locale, Sebastiao Martins, con il quale ha sottoscritto un ''Accordo bilaterale in materia di sicurezza e ordine pubblico''.



“L’Angola ha intrapreso un cammino democratico ormai da dieci anni e le grandi prospettive di crescita che ha la rendono vulnerabile e più fragile di fronte all’attacco di sistemi criminali” ha sottolineato il Ministro italiano riferendosi alle motivazioni per cui l’Angola si è rivolta all’Italia per rafforzare le sue conoscenze in materia di ordine pubblico e lotta alla criminalità.
“L’Italia – ha continuato il Ministro - ha purtroppo una lunga esperienza in tema di terrorismo, criminalità organizzata, riciclaggio di denaro sporco e grazie al forte legame che ha dimostrato l’Angola nei nostri confronti, anche per essere stati il primo paese a riconoscerne la repubblica il 18 febbraio del 1976, siamo qui oggi a dare il nostro apporto culturale”.

“L’Intesa firmata a Luanda - ha concluso il Ministro poco prima di lasciare il Paese - è finalizzata all'avvio della collaborazione bilaterale in materia di sicurezza tra le Polizie di Italia e Angola, in particolare nella lotta contro il crimine e richiama la cooperazione per il contrasto al crimine organizzato transnazionale, al traffico illegale di droga, alla tratta di persone e al traffico di migranti, al traffico illecito di armi da fuoco, munizioni ed esplosivi, materiale nucleare, radioattivo e tossico.” 
L'Accordo prevede inoltre, lo specifica una nota del Viminale, “quali forme applicative, lo scambio delle informazioni, l'adozione delle misure necessarie per l'esecuzione di speciali tecniche investigative e una clausola per la riammissione di cittadini in posizione irregolare”.

”Si è concordato anche – sempre secondo la nota - di dare avvio a scambi di formazione per il personale di polizia con particolare riguardo alle richieste di assistenza tra le Polizie di Italia e Angola.”

L’accordo firmato con l’Angola prevede anche misure in tema di immigrazione illegale e tratta degli esseri umani “nel quadro della politica italiana di sicurezza e attenzione per lo sviluppo dell’Africa”, come ha spiegato il Capo del Viminale, che solo due settimane fa si è recato in Libia per la firma di intese in tema di immigrazione.
“In Libia e Tunisia – ha spiegato Cancellieri – abbiamo firmato accordi volti a controllare i fenomeni migratori. In Libia, in particolare, con le elezioni in vista e un governo transitorio in carica, abbiamo firmato solo una dichiarazione d’intenti che si differenzia dai precedenti accordi firmati in materia per la maggiore attenzione a garantire sempre i diritti umani”.


E di diritti umani violati promette di occuparsi il Ministro degli Interni italiano al suo rientro in Italia con riferimento a quanto accaduto lo scorso 18 aprile a due immigrati nordafricani in fase di rimpatrio, imbavagliati con lo scotch dalla polizia sul volo Roma-Tunisi. “Apriremo un’inchiesta accurata” ha detto il Ministro Cancellieri, poco prima di salire a bordo dell’aereo di stato che l’ha ricondotta in Italia.  


Nessun commento:

Posta un commento