Africa in primo piano per il Ministro
degli Interni, Annamaria Cancellieri, che dallo scorso 17 aprile è stata prima
in Sud Africa, per una visita di lavoro e poi in Angola, dove ha firmato un
accordo bilaterale in materia di ordine pubblico e sicurezza. Atterrata il 18 sera a Luanda il Ministro è stata ricevuta dall'Ambasciatore italiano in Angola, Giuseppe Mistretta, e da una rappresentanza della comunità italiana presente nel Paese africano prevalentemente per motivi di lavoro.
Sotto lo stesso cielo plumbeo che ha accolto il Ministro italiano, è atterrato nella mattinata di giovedì a Luanda anche il Presidente della Commissione europea, José Barroso, nell’ambito di una visita per rilanciare le relazioni fra Ue e Angola.
“L’Angola ha intrapreso un cammino democratico ormai da dieci anni e le grandi prospettive di crescita che ha la rendono vulnerabile e più fragile di fronte all’attacco di sistemi criminali” ha sottolineato il Ministro italiano riferendosi alle motivazioni per cui l’Angola si è rivolta all’Italia per rafforzare le sue conoscenze in materia di ordine pubblico e lotta alla criminalità.
Sotto lo stesso cielo plumbeo che ha accolto il Ministro italiano, è atterrato nella mattinata di giovedì a Luanda anche il Presidente della Commissione europea, José Barroso, nell’ambito di una visita per rilanciare le relazioni fra Ue e Angola.
Si tratta di una prima volta in
Angola, Paese uscito da una lunga guerra civile solo nel 2002, tanto per il
Ministro Cancellieri, che per il Presidente della Commissione europea.
“L’Angola è una Nazione sempre più
importante per l’Africa e di conseguenza anche per l’Europa, la presenza di
Barroso a Luanda ne è la riprova”. Lo ha affermato il Ministro degli Interni
italiano a latere dell’incontro con il Ministro degli Interni locale, Sebastiao
Martins, con il quale ha sottoscritto un ''Accordo bilaterale in materia di
sicurezza e ordine pubblico''.
“L’Angola ha intrapreso un cammino democratico ormai da dieci anni e le grandi prospettive di crescita che ha la rendono vulnerabile e più fragile di fronte all’attacco di sistemi criminali” ha sottolineato il Ministro italiano riferendosi alle motivazioni per cui l’Angola si è rivolta all’Italia per rafforzare le sue conoscenze in materia di ordine pubblico e lotta alla criminalità.
“L’Italia – ha continuato il Ministro
- ha purtroppo una lunga esperienza in tema di terrorismo, criminalità
organizzata, riciclaggio di denaro sporco e grazie al forte legame che ha
dimostrato l’Angola nei nostri confronti, anche per essere stati il primo paese
a riconoscerne la repubblica il 18 febbraio del 1976, siamo qui oggi a dare il
nostro apporto culturale”.
“L’Intesa firmata a Luanda - ha
concluso il Ministro poco prima di lasciare il Paese - è finalizzata all'avvio
della collaborazione bilaterale in materia di sicurezza tra le Polizie di
Italia e Angola, in particolare nella lotta contro il crimine e richiama la
cooperazione per il contrasto al crimine organizzato transnazionale, al
traffico illegale di droga, alla tratta di persone e al traffico di migranti,
al traffico illecito di armi da fuoco, munizioni ed esplosivi, materiale
nucleare, radioattivo e tossico.”
L'Accordo prevede inoltre, lo specifica una
nota del Viminale, “quali forme applicative, lo scambio delle informazioni,
l'adozione delle misure necessarie per l'esecuzione di speciali tecniche
investigative e una clausola per la riammissione di cittadini in posizione
irregolare”.
”Si è concordato anche – sempre secondo la nota - di dare avvio a
scambi di formazione per il personale di polizia con particolare riguardo alle
richieste di assistenza tra le Polizie di Italia e Angola.”
L’accordo firmato con l’Angola
prevede anche misure in tema di immigrazione illegale e tratta degli esseri
umani “nel quadro della politica italiana di sicurezza e attenzione per lo
sviluppo dell’Africa”, come ha spiegato il Capo del Viminale, che solo due
settimane fa si è recato in Libia per la firma di intese in tema di
immigrazione.
“In Libia e Tunisia – ha spiegato
Cancellieri – abbiamo firmato accordi volti a controllare i fenomeni migratori.
In Libia, in particolare, con le elezioni in vista e un governo transitorio in
carica, abbiamo firmato solo una dichiarazione d’intenti che si differenzia dai
precedenti accordi firmati in materia per la maggiore attenzione a garantire
sempre i diritti umani”.
E di diritti umani violati promette
di occuparsi il Ministro degli Interni italiano al suo rientro in Italia con
riferimento a quanto accaduto lo scorso 18 aprile a due immigrati nordafricani in
fase di rimpatrio, imbavagliati con lo scotch dalla polizia sul volo
Roma-Tunisi. “Apriremo un’inchiesta accurata” ha detto il Ministro Cancellieri,
poco prima di salire a bordo dell’aereo di stato che l’ha ricondotta in Italia.
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