E' una visita per ricordare al vecchio continente che l'Africa è vicina, che qui forse c'è una soluzione alla crisi che attanaglia l'Europa, quella che sta conducendo in Angola il presidente della Commissione europea José Manuel Durao Barroso (qui il suo nome si scrive per esteso perché tutti hanno nomi lunghi di origini portoghesi).
E' anche una visita per dire all'Angola che l'Europa c'è, con il suo bagaglio di cultura, conoscenze, "know how" per dirla all'inglese. Insomma sono giorni per la "lontana" Luanda di grande visibilità. Prima il nostro Ministro degli Interni, ora Barroso con un'agenda fitta di impegni.
Josè Manuel Durao Barroso |
Ieri l'incontro con il pluridecennale presidente del Paese, che l'ha ricevuto insieme all'attuale Ministro della Cooperazione economica, personaggio chiave e in ascesa che arriva dal settore petrolifero. Poi c'è stata la visita all'Assemblea Nazionale che a breve sarà rimessa in discussione nelle prossime elezioni generali, dove il partito che avrà ottenuto più voti, così recita l'attuale Costituzione angolana, vedrà il suo capolista prendere il posto di Presidente della Repubblica. Per par condicio il presidente della Commissione europea ha incontrato nel corso della sua visita anche il presidente del principale partito di opposizione l'UNITA.
La seconda giornata Barroso l'ha invece dedicata alla cultura e al mondo del non governativo privilegiando il lavoro sul terreno di professori universitari, religiosi e operatori umanitari. In mattinata ha visitato ua nuova sezione dell'Università Agostinho Neto, dove ha tenuto una conferenza su "Europa e Angola 2012: un nuovo cammino congiunto".
Campus di Camama, Università Agostinho Neto - Luanda |
Poi, dopo l'incontro con il Cardinale di zona, ha visitato un progetto dell'Unione europea ma condotto e finanziato in parte anche dall'Italia. Si tratta di un progetto educativo del Vis in collaborazione con i salesiani che hanno dato vita alla Escola Dom Bosco a Sambizaga dove sono circa 5.000 i bambini che ricevono un'istruzione e ha incontrato una giovane italiana rappresentante di questo progetto, Fulvia Boniardi. Ancora cene ufficiali e incontri con l'imprenditoria privata questa sera e poi domani si torna in Europa, forse a dire che l'Angola c'è, che cammini democratici se ne possono fare, meglio se condotti insieme e che l'Africa può non essere solo guerra, distruzione e immigrazione illegale.
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