mercoledì 18 aprile 2012

Essere bambini oggi in Libia


I bambini sono da sempre le prime vittime di ogni guerra voluta dagli adulti. Nel primo passo, quello che porta qualcuno a dirsi "è ora di guerra" loro generalmente non sono contemplati. Nel secondo passo invece, quando, volenti o nolenti, con la forza o con la ragione, la pace è fatta, allora si torna a pensare a loro. Nel frattempo i bambini hanno perso genitori, fratelli, amici, casa e in molti sono anche morti. 

Generalmente gli adulti non chiedono mai scusa ai bambini, soprattutto quando c'è in ballo la guerra, ma in qualche modo cercano di rimediare. Lo sta facendo l'Unicef in Libia in collaborazione con il governo transitorio. Secondo quanto riferisce un loro report mensile redatto a Tripoli la situazione è la seguente.

Settecento bambini di Misurata, la cui scuola veniva usata come prigione, sono stati spostati in un'altra struttura dove ora potranno riprendere le lezioni.
A Kufra, dove a febbraio sono scoppiati violenti scontri fra le tribù di Tebu e Zawiya, 10 bambini sono stati uccisi e 30 sono rimasti feriti. La situazione sembra ora stabilizzata nell'area. 
A fine Marzo nella città di Seba  violenze tribali hanno causato 147 morti, mentre sono stati 395 i feriti, fra cui molte donne e bambini.

In una prigione di Bengasi sono stati trovati da membri delle Nazioni Unite ben 107 bambini di origini straniere, figli di migranti, fra loro si contavano anche bambini di 2 anni.
Nel complesso un indefinito numero di bambini sono ancora impossibilitati ad accedere all'educazione scolastica per una serie di motivi legati alla guerra. 
Il rischio legato alla presenza di mine e di oggetti bellici è stimato ancora alto. In Libia nel periodo gennaio-marzo 2012 si sono avuti diversi feriti a causa di mine e si ritiene che il pericolo persisterà per tutto il 2012. 
Al fine di preparare la popolazione ad affrontare la presenza di oggetti pericolosi l'Unicef si è occupata di organizzare corsi di formazione per 380 insegnanti a Tripoli, Bengasi, Misurata e Sirte. Corsi di preparazione sui danni delle mine e su come evitarli hanno raggiunto circa 2750 giovani a Bengasi.  Questa è la situazione. Ora non resta che aspettare il Report di Aprile.

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