giovedì 2 agosto 2012

Al via la campagna elettorale in Angola...


Mentre il cacimbo, la stagione secca che dura da maggio a fine agosto sta per finire, l’Angola lancia la sua campagna elettorale. Trenta giorni per convincere il popolo a votare uno dei cinque partiti scesi in campo o una delle quattro coalizioni. Il capolista del partito o della coalizione che avrà raccolto più voti sarà il nuovo presidente, come dettano le nuove regole elettorali introdotte da una recente revisione costituzionale.
I due principali partiti del Paese, l’MPLA, e l’Unita, hanno scelto di dare avvio alla loro campagna elettorale in una cittadona satellite di Luanda, Viana, da cui ogni giorno scendono verso la città decine di migliaia di individui appartenenti a un ceto sociale che è sulla soglia della povertà.
Il target dunque, per l’attuale presidente, Josè Eduardo Dos Santos, come per il suo rivale Isaias Samakuva, appare essere proprio quella larga fetta di popolazione che non è ancora parte del sistema, non avendo incarichi pubblici e non essendo impiegata in alcuna azienda, ma che tiene in piedi il Paese con la pratica dell’”economia informale”.
Si tratta di elettori che non godono dei privilegi di una elite cresciuta nel benessere conferito dall’estrazione di diamanti, gas e petrolio. Sono persone che, in una città considerata da uno studio della Mercer Consulting, la seconda più cara al mondo dopo Tokyo, legano la loro sopravvivenza quotidiana proprio a questa pratica.
Scambio di merci, raccolta, trasporto e vendita delle taniche d’acqua, che non è corrente, vendita al pezzo di generi alimentari, vendita di prodotti agricoli locali in immense piazze e mercati dove si trascorre la giornata con i figli al seguito.
I programmi sbandierati dai partiti sono bellissimi, soprattutto quello dell’MPLA che è tutto imperniato sul “combate a fome e a pobreza”, combattere la fame e la povertà, in effetti chi meglio dell’MPLA può decidere di farlo? Mi domando solo se queste poche parole riusciranno davvero a convincere chi di fame e pobreza si nutre tutti i giorni. 

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