La natura è ciò che manca a chi lascia l'Africa, ma non è detto che l'Europa non sia in grado di offrire scenari altrettanto affascinanti. E' il caso di alcune terre di confine, fuori stagione, come la Cornovaglia.
Un viaggio on the road da Londra a Land's End in Cornovaglia e ritorno, passando per il Somerset e il Devon.
1’ giorno
Da Londra al Windsor Castle
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Veduta del Windsor Castle |
Prima tappa è la bellissima cittadina di Windsor, con il suo castello e le affascinanti storie legate ai
reali britannici. Il castello è imponente e grazie all’opera di ristrutturazione di re Edoardo
III sembra di essere in una Camelot in versione ampliata dove ad ogni angolo ci
si aspetta di incontrare un cavaliere e una donzella da salvare.
Ciò che più colpisce è la gentilezza e la preparazione degli addetti al castello. Dopo aver attraversato gli appartamenti di stato fra
quadri, divani, specchi, letti a baldacchino e tavole imbandite quello che ci rimane
impresso andando via sono: la casa di
bambole della Queen Mary, un vero capolavoro di ingegneria e di manifattura
al microscopio e il mantello di Napoleone.
Una rossa cappa di lana e seta, dallo stile vagamente nordafricano.
Da Windsor a Stonehenge
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StoneHenge |
Lasciamo Windsor alla volta di Stonehenge. Arriviamo nel primo pomeriggio, ma essendo dicembre manca poco a fare buio.
Il cielo è quello tipico dell’Inghilterra, grigio e bianco, con qualche sprazzo
di luce che entra qua e là e le nuvole che corrono veloci in cielo battute dal
vento. Intorno non c’è quasi nessuno e le
pietre si stagliano sul verde dei prati circostanti e poi sul cielo cangiante
come delle enormi dee pronte a testimoniarci che proprio in quel punto l’oggi è
legato al passato da un doppio filo rosso. Anche qui i due guardiani sono gentili e
sorridenti e la quantità d’informazioni che riescono a darci è di primo grado.
Da Stonehenge a Salisbury
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Veduta notturna della Cattedrale di Salisbury |
Riprendiamo il cammino che il sole è già tramontato e quando arriviamo
a Salisbury è buio pesto. La cittadina è addobbata di luci natalizie. Ci fermiamo a dormire in un Pub la cui parte più antica risale a 800 anni fa. Passiamo un portale di legno e siamo dentro al borgo medievale. Al centro,
imponente, illuminata nel buio circostante, si staglia la Chiesa. Il suo stile,
un’interpretazione inglese del classico Gotico è assolutamente affascinante e
pulito. Dentro, oltre all’altezza delle navate e a qualche opera pittorica ci
lasciamo attrarre dai rudimentali meccanismi di un antichissimo orologio a
pesi.
La Cattedrale conserva una delle quattro copie della Magna Carta. Non vogliamo perderci un documento
così importante, un pezzo di storia dei diritti dell’uomo. Ci emoziona leggere qualche
riga di quel latino e ancora una volta ci sentiamo legati a un doppio filo
rosso della storia che da quando siamo partiti ha incominciato a intessere le
nostre giornate.
2’ Giorno
Da Salisbury a Bath
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The Royal Crescent - Bath |
Questo giorno vogliamo dedicarlo a una delle cittadine più belle dell’Inghilterra,
Bath. Così, dopo aver visto la Magna Carta saltiamo in macchina in direzione
della famosa cittadina termale. Quando arriviamo la città è invasa di tifosi
della locale squadra di Rugby. Indossano magliette dai colori bianco e blu e
sono in ogni angolo della città. Dopo poco è quasi l’ora del fischio d’inizio e
i tifosi cominciano a sciamare da ogni lato verso lo stadio. In pochi minuti la
cittadina è di nuovo libera e magicamente vuota.
Ci lasciamo trasportare
dall’istinto e in un istante siamo nella bellissima The Circus, piazza perfettamente rotonda, da cui si accede
all’ancora più bella Royal Crescent,
un semicerchio di palazzi settecenteschi in stile georgiano che affacciano su
uno splendido giardino verde smeraldo. Ridiscendiamo la collina in direzione delle antiche
terme. I Roman Bath, ci lasciano un po' delusi. Lasciamo Bath illuminata di
riflesso dai fari dello stadio e l’ultimo sguardo che le diamo è pieno d’incanto
e dispiacere perché è già ora di andare.
La giornata si chiude con una cena
tipica nel pub più sperduto del Somerset, a Wells
dove incontriamo una coppia di anziani così entusiasti di parlare con dei
forestieri che la birra e il cibo scorrono via veloci come le ore che ci
separano dal prossimo giorno di viaggio.
3’ Giorno
Da Wells a Padstow passando per Glastonbury e Boscastle
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The Glastonbury Tor |
Iniziamo a lasciare il Somerset e ad avvicinarsi alla
Cornovaglia, la meta della nostra peregrinazione alla ricerca della vera
Inghilterra. Poco lontano da Wells, dove la Cattedrale è carina ma non vale la
pena fermarsi dopo aver visto quella di Salisbury, vediamo una torre in
lontananza, ergersi solitaria su una collina.
E’ la Glastonbury Tor, una delle bellezze del Somerset, un posto mistico
dove c’è gente seduta a meditare, che sovrasta quella che anticamente era
l’isola di Avalon. Tutto intorno infatti, ci racconta un altro inglese, tantissimi anni fa c’era il mare.
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Il porticciolo di Boscastle |
Siamo di nuovo in macchina alla volta di un piccolo villaggio di pescatori
nel Nord della Cornovaglia, Boscastle. Il porticciolo è stretto
dentro a un fiordo e la passeggiata che porta sulle scogliere circostanti è
meravigliosa. Quasi a picco sul mare c’è un punto di avvistamento. Bussiamo e
dentro ci sono due signore, due guarda costiere volontarie che ci mostrano la
strumentazione per l’avvistamento e ci raccontano di avventure, relitti e
leggende locali. L’aria che si respira è fresca, salata, il vento fischia forte
e le nuvole corrono veloci su scenari naturali mozzafiato.
Ripartiamo verso il borgo marino di Padstow
dove ceniamo nel rinomato seafood restaurant di Rick and Jill Stein, che in paese
hanno dato vita a più di un’attività economica legata alla pesca e ai
crostacei. Vale la pena passare al pionieristico centro salva aragoste, la National Lobster Hatchery.
4’ Giorno
Verso Land’s End e Penzance, passando per Saint Ives
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Veduta di Saint Ives |
Partiamo da Padstow dopo la visita alla Lobster Hatchery, piove ma non ci
importa, siamo contenti di proseguire il nostro viaggio on the road. Direzione Land’s End, l’estrema punta Sud
occidentale della Cornovaglia e la fine dell’Inghilterra in quella direzione,
ma non prima di una puntata a Saint Ives. Meta del turismo estivo
britannico è una cittadina di mare elegante, piena di negozi, ristoranti e
gallerie d’arte. La baia è luminosa e il porto operativo. Con tutto che siamo
fuori stagione a Saint Ives manca solo il sole per essere bella come una
Posillipo o una cittadina delle nostre Cinque Terre.
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Land's End |
Quando arriviamo a Land’s
End lo scenario naturale delle scogliere e del mare è sempre superbo, ma lo
scempio del complesso turistico costruito sulla sommità è davvero triste. Ci
facciamo una passeggiata sulle scogliere in compagnia di decine di conigli che
hanno colonizzato la zona e oggi sembrano essere i nostri unici compagni di
viaggio. Lasciamo la terra della fine e lungo la strada ci fermiamo in un altro punto a picco sul mare, il Minack Theatre a Porthcurno. Il teatro è chiuso ma noi ci infiliamo in una stradina
a picco sul mare dal quale si apre la vista dall’alto di una baia sabbiosa.
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Trireife House - Penzance |
Ripartiamo in direzione della Trireife House, una Manor House, grande casa signorile
appartenente a una antica e nobile famiglia che con il B&B sta tentando di
far fronte agli alti costi di manutenzione. Dentro sembra di essere in un film
del settecento e il ragazzo che ci accoglie e suo padre sono due perfetti
gentelmen inglesi di campagna. La colazione è fantastica nella sala d famiglia
circondati da oggetti antichi, camini in marmo e posate d’argento. Anche qui
siamo gli unici ospiti e i racconti dell’anziano proprietario che ci parla di
avventure, lord e reali è assolutamente affascinante.
5’ Giorno
Da Polperro al Dorset passando per Saint Michael Mount
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Un kite surfer sulle onde a Saint Michael Mount |
Ripartiamo. Tira un vento incredibile e sul lungo mare davanti a Saint Michael Mount due kite-surfer
coraggiosi si dilettano in salti mozza fiato sullo sfondo della versione
Britannica di Mont Sant Michel in Francia. La marea è alta e l’isolotto non è
raggiungibile. Scappiamo da questo vento e la meta è Gweek. Qui c’è il National Seal
Sanctuary che vale la pena di una visita. Dentro trovano rifugio, cure e
assistenza foche, leoni marini e pinguini.
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Polperro |
E’ ora di dirigerci verso il Dorset dove faremo tappa prima di rientrare a
Londra ma non prima di concederci un’ultima perla della Cornovaglia, Polperro. Anche qui c’è un’incredibile
atmosfera fra terra, mare, case, porticciolo. Il villaggio è tutto concentrato
intorno al porto, chiuso davanti da un bastione sul quale si rompono le onde
alzando spuma bianca. Ci fermiamo in un pub ad asciugarci un po’
e via verso la nostra ultima tappa notturna, lo Smuggler Inn vicino a Weimouth.E' mattino e non ci resta che dirigerci verso Londra.
Lasciamo la Cornovaglia sicuri che non dimenticheremo molto presto le sue distese verdi, le sue onde che si frangono violente sulle scogliere, il suo cielo in movimento e la sua gente di cuore!