Foto RFI, Radio France Internationale |
Ci siamo, i ribelli della Repubblica Democratica del Congo lasceranno Goma venerdì. Così si è espresso oggi il leader del movimento M23, generale Sultani Makenga, che dallo scorso 20 novembre ha occupato la più strategica città del Congo, situata al confine con il Rwanda, dopo che le milizie governative si erano ritirate e le truppe Onu sono rimaste sostanzialmente a guardare, come denunciato da testimoni in loco.
La sua decisione, espressa oggi ai microfoni dell'Afp, segue la richiesta avanzatagli dai governanti dei Paesi limitrofi, riunitisi lo scorso sabato in un summit d'emergenza a Kampala.
La regione, con questo assalto del gruppo ribelle, è di nuovo a rischio guerra, cosa non nuova nell'area disastrata da 20 anni di battaglie. Il Vertice di Kampala ha chiesto, in una nota inviata al generale ribelle, "di sospendere la guerra e ritirarsi da Goma di almeno 20 chilometri entro 48 ore in cambio di prendere in seria considerazione l'adempimento di alcune richieste - definite - legittime".
Se il generale Makenga accetterà la ritirata, già questo fine settimana la situazione tornerà come prima con il gruppo ribelle posizionato sulla linea di confine fra Ruanda e Uganda, Paesi accusati a livello internazionale di avere sostenuto la ribellione del gruppo M23, anche se loro negano.
Di mantenimento della pace e di messa in sicurezza della zona dei Grandi Laghi si sta parlando anche in Angola, in questi giorni, nel corso di una riunione dei Paesi dell'area dedicata alla prevenzione dei conflitti e alla costruzione di una stabilità nella zona del Golfo della Guinea per rendere più rapida la crescita dei Paesi che ne fanno parte.
Il Ministro degli esteri angolano, George Chicote, sensibile alla fragile situazione che si sta vivendo in queste ore a Goma, ha espresso subito, in apertura dei lavori della Conferenza in corso a Luanda, la sua preoccupazione per il pericolo di una escalation di guerra nella zona est della Repubblica Democratica del Congo.
L'insurrezione contro il governo di Kinshasa del gruppo M23 va avanti già da 8 mesi nel silenzio generale della stampa, quella italiana in particolare, e ora, se la ritirata non ci sarà, si teme l'estensione del conflitto ai paesi vicini in una regione segnata da quasi due decenni di conflitto e con un bilancio di più di cinque milioni di morti.
Il Movimento ribelle M23, prende il nome dagli accordi di pace del 23 marzo 2009 che prevedono l'integrazione dei ribelli nell'esercito della RDC. I ribelli presero le armi lo scorso aprile, accusando il presidente congolese, Joseph Kabila, di non aver rispettato i termini dell'accordo.
La RDC inoltre accusa il vicino Ruanda di sostenere la ribellione e orchestrare la rivolta a est per impossessarsi delle ricche risorse della regione, cosa che come noto da Kigali viene negata.
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