Adao mi sta conducendo da un condominio di Luanda a un altro dove devo portare a passeggio e dare la "pappa" al cane di un collega partito per il "fin de semana prolongado". E' lungo questo week end perché in Angola oggi si festeggiano i 12 anni di pace.
Vivendo qui ci si dimentica a volte, anche se certe realtà te lo ricordano spesso, come gli arti mutilati di tanti giovani, che in Angola fino al 2002 si combatteva una guerra fratricida e se la guerra è di per sé una catastrofe, quella fra fratelli, fra connazionali, lo è ancora di più.
Adao, che oggi appare nostalgico e ha uno sguardo un po' triste, mi racconta che in tempo di guerra i genitori lo avevano messo in un internado a Luanda, un collegio, per non rischiare di morire nella Provincia di Malanje, dove la guerra impazzava.
Così oggi, che Adao è di servizio, fa l'autista, mentre guida in una città semideserta mi racconta di tante notti che ha passato chorando, piangendo, in quel collegio, pensando a sua mamma, a suo papà e ai fratelli che erano rimasti in Malanje.
Ha una sua versione dei fatti su ciò che accadde dopo la cacciata dei portoghesi, ad opera di tre gruppi armati, l'Mpla, l'Unita e l'Flna, gli stessi che poi si contenderanno il potere in una guerra durata 35 anni.
Di questi anni racconta così un testo sulla pagina web dell'ambasciata angolana in Italia.
"L’ indipendenza arriva l'11 novembre 1975 in una situazione di guerra civile tra MPLA e gli altri movimenti nazionalisti FLNA e UNITA. Agostinho Neto diventa il Primo Presidente; alla sua morte lo sostituisce Josè Eduardo dos Santos. Per anni il movimento filo-occidentale UNITA combatte contro quello filo-sovietico MPLA. La guerra continua incessantemente fino al 1989, quando Cuba ritira i propri soldati. Altrettanto fanno tutti gli altri paesi che hanno appoggiato l'una o l'altra parte.
Malgrado l'azione dell'ONU e gli accordi di pace, (Accordo di Bicesse), sottoscritti a Lisbona nel maggio 1991, il conflitto perdura. Nel 1992 vengono indette elezioni che vedono l'MPLA vincitore.
Nel 1994 viene firmato il Protocollo di Lusaka che porta ad un governo di unità nazionale, almeno nelle intenzioni. Nel 1998 riprendono gli scontri e l'ONU ritira il contingente di pace (1999). Le forze governative lanciano un'offensiva distruggendo gran parte della capacità convenzionale dell'UNITA, obbligando le forze di Savimbi ad un ritorno alle attività di guerriglia.
Il 22 febbraio 2002 Savimbi, il leader storico dell'UNITA, viene ucciso dai militari governativi.
Malgrado l'azione dell'ONU e gli accordi di pace, (Accordo di Bicesse), sottoscritti a Lisbona nel maggio 1991, il conflitto perdura. Nel 1992 vengono indette elezioni che vedono l'MPLA vincitore.
Nel 1994 viene firmato il Protocollo di Lusaka che porta ad un governo di unità nazionale, almeno nelle intenzioni. Nel 1998 riprendono gli scontri e l'ONU ritira il contingente di pace (1999). Le forze governative lanciano un'offensiva distruggendo gran parte della capacità convenzionale dell'UNITA, obbligando le forze di Savimbi ad un ritorno alle attività di guerriglia.
Il 22 febbraio 2002 Savimbi, il leader storico dell'UNITA, viene ucciso dai militari governativi.
Il 4 aprile 2002 viene firmata a Luanda la pace tra le Forze Armate Angolane (FAA), rappresentate dal generale Armando da Cruz Neto ed il generale ribelle Abreu Kamorteiro. Movimenti guerriglieri sono ancora presenti nella regione del Cabinda, che lottano per l'indipendenza della regione."
Così, mentre passeggio il cane del collega sotto il caldo sole del mezzogiorno equatoriale penso a quanta vita passa in un lasso di tempo di 12 anni. Per quanto mi riguarda la nascita di due figlie, il trasferimento in quattro città e tre paesi, la morte di un suocero, la pubblicazione del mio primo libro, l'andare e il venire di amici e parenti.
Per quanto invece riguarda Adao e chi come lui ha vissuto gran parte della sua giovinezza in guerra, quanta vita passa in un lasso di 12 anni, quanti sogni, quante speranze, quante cose realizzate, quante invece solo sognate quel primo 4 aprile e ancora oggi non ancora ottenute?
La pace è un gran risultato, lo leggo negli occhi di Adao che ogni tanto tira sospiri come di sollievo, ma per i suoi 6 figli e per le sue 3 mogli (c'è poco da meravigliarsi gli angolani amano molto e si riproducono di più) questi anni hanno portato assai poco.
"Os governantes tem tudo para eles". Chi governa, si lamenta Adao, non pensa al popolo e mentre lo dice sfiliamo davanti alla casa di un Ministro, affianco c'è quella della figlia del Primo presidente dell'Angola e poco prima quella di un membro della famiglia dell'attuale presidente.
Parcheggiate in bella mostra davanti alle loro ville ci sono macchine da centinaia di migliaia di dollari, quattro, cinque, a volte di più e tanti uomini che le lavano, altri che tagliano le aiuole, si occupano di fare la guardia a tanta "roba" e ad Adao, che fa l'autista e nel giorno della pace angolana lavora, non resta che dare a tutto questo uno sguardo sconfortato e godersi perlomeno quello che da dodici anni sembra ancora reggere, la pace.
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