Le prossime elezioni generali, che decreteranno in Angola il
nuovo Parlamento e con ogni probabilità confermeranno l’attuale Presidente
della Repubblica, si terranno il 31 agosto 2012. A deciderlo e a renderlo pubblico con un comunicato stampa è
stato oggi il Consiglio della Repubblica, organo consultivo del capo dello
Stato, José Eduardo Dos Santos, che si è riunito in mattinata a Luanda.
Si tratta delle seconde elezioni in Angola dal 2002, quando
si è conclusa una guerra civile durata 27 anni. L’MPLA, il Movimento Popolare
per la Liberazione dell’Angola, il partito del Presidente Dos Santos, ha vinto la guerra civile contro il movimento ribelle UNITA, Unione Nazionale per
l’Indipendenza Totale dell’Angola e ha poi sbaragliato il suo rivale, nelle elezioni
del 2008, ottenendo l’82% dei voti.
Da allora il Presidente Josè Eduardo ha rinforzato la sua
posizione anche grazie ad una legge elettorale, varata nel 2010, che elimina
l’elezione diretta del Presidente, introducendo un meccanismo per cui diventa
capo dello stato il leader del partito che ottiene più voti.
Il Presidente si è in questi anni avvicinato a molti Paesi
stranieri con i quali ha stretto accordi petroliferi e ha dato avvio a un piano
di crescita del Paese che però lascia profonde sacche di povertà fra la
popolazione alla quale manca, luce, acqua, assistenza sanitaria, educazione
scolastica.
Nel corso del 2011 il governo è stato più volte e da più fonti,
anche internazionali, accusato di corruzione e di soffocare ogni forma di
manifestazione dissidente.
Ad oggi l’attuale presidente non ha ancora chiarito
se si presenterà come capo del partito al governo o lascerà il passo. Tutto
al momento lascia intendere che non si tirerà indietro candidandosi ad essere uno dei capi di stato più duraturi di tutto il continente africano.
i miracoli non li fa nessuno da 2000 anni ma secondo me avere le ricchezze porta benessere alla gente in Italia nel dopoguerra con gli aiuti degli USA siamo diventati tutti lauereati in 50 anni di storia ....l'angola potrebbe fare di meglio con le ricchezze che ha nei suoi territori. I governi anche se non perfetti devono puntare alla pace ed alla crescita
RispondiElimina