Il libro di Giuseppe Mistretta racconta l'amicizia Italia-Angola |
L'Italia è il primo paese che nel 1975, dopo la proclamazione dell'indipendenza dell'Angola dal dominio portoghese, ha mandato un suo ambasciatore ad accreditarsi presso la nuova autorità del Paese, quando ancora il resto del mondo era riluttante a riconoscere il nuovo governo guidato dall'Mpla, il Movimento per la Liberazione dell'Angola.
Con queste premesse, dopo quarant'anni cominciano a vedersi i frutti di tanta fiducia. Ne è dimostrazione la visita dello scorso Aprile in Italia di Manuel Vicente, vice presidente angolano, che è andato a Torino per partecipare alla 3' Biennale Internazionale sulla democrazia.
Naturalmente, grazie anche all'intenso lavoro svolto negli ultimi cinque anni dal rappresentante diplomatico italiano in Angola, l'ambasciatore Giuseppe Mistretta, la visita in Italia è stata occasione per rilanciare i legami di cooperazione economica fra i due Paesi.
Se l'Italia è interessata a esportare il petrolio angolano, l'Angola invece, a detta del vice presidente, è interessata in particolare ad attrarre l'Italia per i suoi progetti di
re-industrializzazione e ha individuato nell'agricoltura uno dei settori in cui far crescere la cooperazione, tanto che il FIDA, il Fondo internazionale per lo sviluppo agricolo dell'Italia, ha annunciato il suo interesse nell'appoggiare progetti agricoli nelle aree rurali angolane.
Ma non di sola agricoltura è fatta la rinnovata amicizia Italia-Angola.
La cultura, l'arte, l'architettura stanno avendo un ruolo importante nel promuovere l'immagine dell'Angola nel mondo e tutto passando per l'Italia.
L'Angola, per la prima volta a Venezia con un suo Padiglione alla Biennale d'Arte, si è aggiudicata due giorni fa il Leone d'Oro, il premio per la migliore partecipazione nazionale con il padiglione "Luanda, Encyclopedic City". Curato da Paula Nascimento il premio nasce dal progetto angolano dell'agenzia Beyond Entropy, già presentato lo scorso anno alla Biennale Architettura.
L'Italia che premia l'Angola e l'Angola che va in Italia con le sue eccellenze sono un forte segnale di qualcosa che sta cambiando fra i due Paesi.
Ancora, altri settori giovano dell'amicizia con l'Italia. E' di ieri l'annuncio del Ministro angolano per la salute, José van Dùnem, di una nuova campagna per la somministrazione del vaccino Pneumo13 contro la polmonite, le meningiti e le otiti, campagna della quale è partner l'Italia insieme all'OMS, l'Organizzazione Mondiale per la Salute.
Ambasciatore Giuseppe Mistretta |
"E' l'Italia che sta fornendo la maggior parte dei vaccini", ha spiegato ieri l'ambasciatore Mistretta, davanti a un pubblico di italiani e angolani e allo stesso Ministro della Salute Van Dunem, intervenuto alla Festa per la Repubblica italiana che si è tenuta presso la residenza dell'Ambasciatore d'Italia a Luanda.
L'introduzione di questo vaccino, secondo stime del Ministero della Salute angolano,
eviterà approssimativamente 18.900 morti l'anno fra bambini minori di un anno.
Un altro segnale, dell'amicizia Italia-Angola, viene ancora dall'ambasciatore d'Italia a Luanda con la pubblicazione, attraverso la Casa Editrice Gangemi del suo ultimo saggio "Un ponte lungo quattro secoli - Il rapporto antico e speciale tra Italia e Angola", con la prefazione di Franco Frattini.
Un libro che è "il racconto di fatti, personaggi e accadimenti, ora seri ora bizzarri - come si legge sulla quarta di copertina - sui quali si è costruito, mattone dopo mattone, il ponte ideale, ma formidabilmente resistente, che unisce Roma e Luanda, ed i popoli dell'Angola e dell'Italia". Un testo da non perdere se si vuole andare alle radici di
questa amicizia piena di buone prospettive per il futuro.
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