lunedì 19 dicembre 2011

L'aquila del Bonelli e i pescatori di Barra de Kuwanza


Barra de Kwanza - 19 DIC. Luanda non è solo la città più cara del mondo. Questo è quanto pubblica la stampa internazionale sulla capitale dell'Angola dove un etto di pinoli costa 24 dollari, mezzo chilo di pasta 5 e un chilo di salmone 30. Luanda è anche la città del pesce o almeno lo sono i suoi dintorni. Così se in città il pesce spesso non è fresco e costa caro, è anche vero che se si va alla fonte a comprarlo, costa 3 euro al chilo e regala un'esperienza senza prezzo. Nulla può paragonarsi all'emozione di attendere le barche in spiaggia insieme alle mogli dei pescatori, girovagando fra le loro capanne di paglia, giocando con i loro bambini e dividendosi con loro biscotti e gazzose. 
Nell'Angola in cerca di un posto al sole fra i ricchi del continente può sembrare incredibile ma c'è ancora chi vive di pesca, manghi e voli di splendidi volatili. Tanto per fare un esempio, quattro coppie di ormai rare aquile del Bonelli.  Sono pronte a fare compagnia a chiunque abbia voglia di avventurarsi sulle spiagge a Sud di Barra de Kwanza. Si divertono a volare dai dirupi erosi dalla pioggia fino al bagnasciuga, sopra le teste dei rari estasiati passanti. 

Per chi non lo sapesse l'aquila del Bonelli fu chiamata così in onore di un celebre naturalista italiano del secolo scorso. Lunga circa settanta centimetri, ha un'apertura alare di 1,70 metri.  E' più agile delle altre aquile. La parte superiore del suo corpo e le ali sono di colore bruno scuro, mentre le parti inferiori sono bianche striate di nero. Vive nell'Africa a sud del Sahara, dalla Somalia all'Angola e quando la si guarda volare è un vero incanto.

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